L’esperto

Ma i tarli pungono?
(a cura del prof. Mario Marranzini)
I tarli in realtà non pungono ma, oltre ai danni estetici e strutturali su manufatti lignei (mobili, oggetti d’antiquariato, travi ecc.), il tarlo del legno (Anobium punctatum), è anche vettore di Pyemotes ventricosus e dello Sclerodermus domesticus. Il Pyemotes ventricosus è un acaro (invisibile ad occhio nudo: 0,5 mm) parassita delle larve di insetti che si diffonde ovunque ma soprattutto punge l’uomo riversandosi su letti, divani, poltrone, cornici, coperte e anche vestiti, causando dermatiti. Le femmine sviluppano numerosa prole(200-300)all’interno del loro addome(forma a palloncino di 1-2 mm).


Tipicamente Pyemotes ventricosus punge le parti del corpo che rimangono coperte dai vestiti: fianchi, spalle, gambe. Le punture causano dermatiti che si evidenziano con microvescicole circondate da un alone eritematoso fortemente pruriginoso. Bastano pochi esemplari per creare problemi dermatologici all’uomo. L’acaro punge ripetutamente l’uomo senza che questi all’inizio si accorga di nulla. A volte l’effetto delle punture si manifesta dopo 12-24 ore, rendendo così impossibile il collegamento tra le punture e il luogo dove sono avvenute. Di solito la reazione si limita alla dermatite, ma a volte si possono associare sintomi più complessi quali febbre, mal di testa, vomito, diarrea per l’azione delle tossine immesse. Il periodo più critico è proprio durante la riproduzione: giugno-luglio, da cui il nome di dermatite estiva dell’uomo. La terapia si basa su corticosteroidi topici ed antistatici orali ma, nei casi più gravi e diffusi, può essere necessaria la ospedalizzazione. Lo Sclerodermus domesticus è un insetto dell’ordine degli imenotteri con l’aspetto di una formica di 3-4 mm., dalla forma stretta ed allungata, di colore scuro, appena visibile ad occhio nudo.


La femmina, aggressiva e attivissima, penetra nelle gallerie scavate dai tarli nel legno di vecchi mobili o nelle travi dei tetti, colpisce più volte le larve con il pungiglione, paralizzandole col veleno e sulle ferite dei tarli deposita le uova. Lo Sclerodermus punge anche l’uomo, soprattutto di notte, ripetutamente, nel periodo primavera-estate, con un massimo tra aprile e maggio. Le punture vengono percepite perché inducono un dolore acuto urente (viene iniettato lo stesso veleno utilizzato per paralizzare le larve dei tarli), al quale segue la formazione di papule dure, rossastre, pruriginose, persistenti (anche dieci giorni). Nel caso di soggetti ipersensibili, possono aversi reazioni di tipo orticarioide, con sintomi sistemici quali febbre, malessere generale, nausea, irrequietezza.


In conclusione, l’unico sistema per eliminare tali parassiti è l’eliminazione del tarlo.I trattamenti fai da te o l’applicazione di prodotti antitarlo sul legno non eliminano i parassiti che si trovano in profondità. Solo il trattamento a microonde eseguito su tutto il materiale ligneo infestato elimina tutto ciò che si trova all’interno ( tarli, larve, Pyemotes ventricosus, Scleroderma e uova) esplica la sua azione sul focolaio primario di infestazione ed elimina la causa iniziale del problema.

Letture consigliate:
– Cornegliani L., Vercelli A.: Atlante di dermatologia comparata. Ectoparassitosi e dermatofitosi, Ed. C G Medico Scientifiche, Roma, 2010.
– Puccini V., Tarsitano E.: Parassitologia urbana. Città, animali e salute pubblica, ed. Il Sole 24 Ore Ediagricole, Milano, 2003.
– Romi R., Khoury C., Bigliocchi F., Maroli M.: Schede guida su acari e insetti di interesse sanitario ED. Rapporti ISTISA, Roma, 1994.
– Vegni Talluri M.: Parassitologia, Ed. Cortina, Padova, 1999

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